PINACOTECA G·A·LEVIS
A War Play
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A War Play
Residenza d'artista
A War Play
A cura di a cura di ARTECO e CRIPTA747
Giulio Squillacciotti
29th Jun·26th Jan 2025
Opening 29th Jun H. 15:00

Il progetto è risultato vincitore dell’avviso pubblico “PAC 2022-2023” promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e si inserisce in un programma di residenze d’artista sviluppato dalla Pinacoteca G.A. Levis di Chiomonte. L’obiettivo è ospitare artiste e artisti contemporanei, coinvolgendoli nella rilettura delle opere del paesaggista Giuseppe Augusto Levis – attivo durante i primi vent’anni del Novecento – e in un confronto con il territorio della Val di Susa, la sua natura, le sue tradizioni e le sue comunità, al fine di incrementare le collezioni civiche con un nucleo di opere d’arte contemporanea.

Sabato 29 giugno, alla Pinacoteca G.A. Levis di Chiomonte, apre al pubblico la mostra personale dell’artista Giulio Squillacciotti, A War Play a cura di ARTECO e CRIPTA747.

A gennaio 2024, l’artista Giulio Squillacciotti è stato invitato in una residenza di ricerca per realizzare un progetto in dialogo con il contesto valsusino, partendo da alcune immagini provenienti dell’archivio fotografico di Giuseppe Augusto Levis, simulazione e allo stesso tempo testimonianza storica del primo conflitto mondiale.

Il lavoro di Squillacciotti basandosi sull’indagine di narrative possibili, la sofisticazione di eventi reali di matrice storico-antropologica, analizza gli apici culturali e la maniera in cui le tradizioni prendono nuove forme cambiando contesto. A War Play è un lavoro di ri-messa in scena che si sviluppa partendo dall’attivazione di un’immagine fotografica a sua volta precedentemente simulata. Intorno agli anni Venti del Novecento al pittore Giuseppe Augusto Levis, di ritorno dalla Prima Guerra Mondiale, viene commissionata la realizzazione di grandi opere a tema. Come strumento di studio per le grandi tele, l’artista, con l’aiuto di alcuni contadini, decide di mettere in scena e ricreare momenti di battaglia, ripresi dallo stesso Levis attraverso immagini fotografiche.

A partire da questo patrimonio fotografico, Squillacciotti, realizza un gioco, o una pièce teatrale, A War Play dove la macchina da presa segue quattro personaggi intenti a ri-mettere in scena un’immagine di guerra. La meta-narrazione della guerra viene rappresentata attraverso un loop visuale non distante da ciò che ci circonda quotidianamente sui media. La “teatralizzazione” assume per l’artista il ruolo di artificio puramente estetico, caratterizzato da movimenti di macchina che seguono ambienti e persone, impegnate in azioni orchestrate. Attraverso la manipolazione dell’immagine, Squillaciotti elabora una nuova interpretazione, aggiungendo ulteriori stratificazioni alla messa in scena.

A War Play solleva una questione fondamentale riguardo a come la costruzione visiva possa influenzare la percezione e l’interpretazione dello spettatore, anticipando e, talvolta, sovvertendo la veridicità della narrazione.

A War Play è anche una pubblicazione edita da Humboldt books che ripercorre il progetto in chiave teorico-narrativa, raccogliendo racconti, esperienze e riflessioni maturate durante la sua realizzazione. Completa la proposta espositiva un calendario di attività educative per tutti i pubblici, in modo da offrire ai visitatori la più ricca esperienza di visita possibile. Si consiglia di seguire i canali social della Pinacoteca G.A. Levis, sempre aggiornati.

Un progetto di Pinacoteca G.A. Levis Chiomonte
A cura di ARTECO (Beatrice Zanelli) e CRIPTA747 (Elisa Troiano, Alexandro Tripodi, Camilla Zennaro)

Il progetto è vincitore dell’avviso pubblico “PAC 2022-2023” promosso da Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della cultura. Si colloca nell’ambito dell’iniziativa Riscoprendo Levis con il sostegno di Fondazione Mario ed Anna Magnetto e Comune di Chiomonte.

Giulio Squillacciotti

(Roma, 1982) Artista e regista, il suo lavoro si basa sull’indagine di narrative possibili, la sofisticazione di eventi reali di matrice storico-antropologica, gli apici culturali e la maniera in cui le tradizioni prendono nuove forme cambiando contesto. Ha studiato Storia dell’Arte Medievale a Barcellona e a Roma, ha poi ottenuto un master in Arti Visive presso l’Università di Architettura IUAV di Venezia. È stato uno degli artisti del Padiglione Olandese della 16ma Biennale di Architettura e Fellow Resident presso la Jan Van Eyck Academie di Maastricht. Ha di recente ricevuto il MEDIA Fund Europeo per la sviluppo di un film co-prodotto da Italia, Irlanda e Polonia.

www.giuliosq.com



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