Il progetto è risultato vincitore del “PAC 2021 – Piano per l’Arte Contemporanea”, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, e prosegue la serie di residenze d’artista seguite dalla Pinacoteca G.A. Levis di Chiomonte. L’obiettivo è ospitare artiste e artisti contemporanei, coinvolgendoli nella rilettura delle opere del paesaggista Giuseppe Augusto Levis – attivo durante i primi vent’anni del Novecento – e alimentando un confronto con la Val di Susa: la sua natura, le sue tradizioni e le sue comunità, al fine di incrementare le collezioni civiche con un nucleo di opere d’arte contemporanea.
- Helena Hladilová. La montagna che vide l’elefante, 2023. Ph. Gabriele Abbruzzese
- Helena Hladilová. La montagna che vide l’elefante, 2023. Ph. Gabriele Abbruzzese
- Helena Hladilová. La montagna che vide l’elefante, 2023. Ph. Sebastiano Pellion di Persano
- Helena Hladilová. La montagna che vide l’elefante, 2023. Ph. Sebastiano Pellion di Persano
- Helena Hladilová. La montagna che vide l’elefante, 2023. Ph. Sebastiano Pellion di Persano
- Helena Hladilová. La montagna che vide l’elefante, 2023. Ph. Sebastiano Pellion di Persano
- Helena Hladilová. La montagna che vide l’elefante, 2023. Ph. Sebastiano Pellion di Persano
- Helena Hladilová. La montagna che vide l’elefante, 2023. Ph. Gabriele Abbruzzese
- Helena Hladilová. La montagna che vide l’elefante, 2023. Ph. Sebastiano Pellion di Persano
Sul finire del 2022, l’artista Helena Hladilová è stata invitata in una research-based residency per realizzare un progetto dedicato al contesto valsusino. Interessata al mondo dell’artigianato, dalle tecniche di tessitura fino alla lavorazione della pietra locale, Hladilová si è confrontata con le tradizioni folkloristiche, fatte non solo di usi e costumi propri degli oggetti d’artigianato, ma di narrazioni immateriali che tramandano leggende e mitologie.
Le montagne che circondano la Val di Susa, ricche di storia, in quanto significativo luogo di transito per popoli e merci, hanno portato l’artista a seguire le tracce degli elefanti che accompagnarono il generale cartaginese Annibale quando valicò le Alpi nel 218 a.C. circa, passando – secondo alcuni studiosi – dal Col Clapier, nei pressi del Moncenisio.
Le tracce di questa traversata, testimonianza di un fatto storico, diventano il filo conduttore della mostra, dove cultura materiale, memoria locale e immaginari lontani si fondono.
Nelle sculture di Hladilová vengono messe in relazione specificità geografiche diverse, grazie alla giustapposizione di pietre locali e non, come la Luserna con il Thala beige della Tunisia, i graniti Silani con il Gris de Savoie, portando così alla luce tracce tangibili di un lungo viaggio, che dal Nord Africa porta all’Italia, passando per la penisola iberica e la Francia.
Come le orme degli elefanti lasciate sul cammino si ripetono tra loro, simili ma mai del tutto uguali, così, all’interno del percorso di mostra, la serialità tipica della lavorazione industriale viene messa in discussione dalla riscoperta di tecniche di artigianato antiche e radicate nel territorio, mentre il tangibile della macchina e del progresso si confronta con l’evanescenza di una tradizione che viene tramandata oralmente e ripetuta nei gesti.
Un progetto di Pinacoteca G.A. Levis Chiomonte
A cura di ARTECO (Beatrice Zanelli, Cecilia Mainardi) e CRIPTA747 (Elisa Troiano, Alexandro Tripodi)
Con la collaborazione dell’Associazione turistica L’eigo y cuento
Il progetto è vincitore dell’avviso pubblico “PAC 2021” promosso da Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della cultura.
Si colloca nell’ambito dell’iniziativa Riscoprendo Levis con il sostegno di Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT e Comune di Chiomonte.
(Kroměříž, Repubblica Ceca, 1983)
Studia alla Facoltà di Belle Arti alla VUT University a Brno; all’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano e all’Accademia di Belle Arti di Carrara. Nel 2008 è co-fondatrice dell’artist-run-space GUM Studio. Interessata da sempre a forme naturali utilizzate sin dall’antichità come primarie fonti di sostentamento, la sua ricerca si sviluppa tra l’apprendimento e l’applicazione dei processi artigianali di lavorazione, che cambiano forma ed uso rispetto al contesto di appartenenza, e sull’indagine delle narrazioni tra mitologia e cultura popolare, proprie di ogni comunità. Ha esposto in importanti istituzioni e gallerie nazionali e internazionali tra cui: National Gallery, Praga; MACRO, Roma; GAM, Torino; Centro Luigi Pecci per l’Arte Contemporanea, Prato; American Academy, Roma; MAXXI, Roma; Nomas Foundation, Roma; Fondazione Pastificio Cerere, Roma; Fondazione Bevilacqua La Masa, Venezia; Fondazione Antonio Ratti, Como; Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino; Polansky Gallery, Praga; L’Ascensore, Palermo; 0smička, Humpolec; Kleine Humboldt galerie, Berlino; SVIT, Praga; Treti Galaxie, Milano; Fanta Spazio, Milano. Nel 2012 partecipa a Go West! – III Biennale Internazionale di Mosca per la Giovane Arte, Muzeon Art Park, Mosca. Nel 2013 partecipa alla 6a Biennale di Praga e la sua galleria è SpazioA di Pistoia.